DECORO: “A RICAMO”

Prospera classe decorativa che si sviluppa in seno ai “bianchi” di Faenza in parallelo alla “raffaellesca”è quella detta con espressione moderna “a ricamo”. Infatti nei documenti antichi questa espressione non compare, mentre gli inventari fanno riferimento ai “bianchi” ornati “a frizo dipinto” o a maioliche “colorite di azzurro” che potrebbero corrispondere al genere decorato a ghirlandina “compendiaria”, oppure altrettanto, e forse più plausibilmente, alla decorazione “a ricamo”: relativamente a questa, per lo più basata su una figurina centrale (allegoria, soldato romano, putto, ecc..), fulcro di una simmetrica e leggera trama in azzurro ispirata a coeve realizzazioni di manifattura tessile, possiamo dimostrare che a Faenza essa viene elaborata già a partire dal terzo decennio del ‘500 nelle più prestigiose botteghe della prima stagione dei “bianchi”, dai Bettisi agli Utili, con opere certificate dai loro inconfondibili marchi di bottega.