A fiorazzo”: tra le tematiche della maiolica faentina del ‘700 realizzate a “gran fuoco”, un posto di rilievo occupa la tipologia policroma detta “a fiorazzo”, che si sviluppa accanto a quelle coeve, pure a soggetto floreale, dette “a fiori di vari colori”, “a fior di loro” (o ninfea), fino a giungere a quella più fortunata e longeva, anche commercialmente, nota come “garofano”.

La sua denominazione è attestata in questa forma non prima del secondo ‘8oo, mentre in precedenza figurava genericamente sotto quella “a fiori”, come sembrano confermare gli inventari e i bilanci della Fabbrica Ferniani di Faenza a partire dagli anni trenta del ‘700.

Generalmente la decorazione “a fiorazzo” si presenta caratterizzata da un bouquet che ha la fragranza cromatica dei fiori di campo e bene si adatta alle forme sia “aperte” (piatti, vassoi, alzatine, portauova, salsiere, ciotole ecc…) sia “chiuse” (caffettiere, zuppiere, vasi da farmacia, brocca da acqua, portampolle per olio e aceto, contenitori per il “srvizio da viaggio”, ecc…).

Essa è tematica che più di ogni altra ha in se i tratti di una gioiosa vena popolare e di una facile estemporaneità esecutiva, tant’è che non pochi sono gli esemplari che si datano al ‘700 e all’800.