GIARDINO CON VASO E COLONNA SPEZZATA

Il motivo del “Giardino con vaso e colonna spezzata” si caratterizza per una notevole vivacità descrittiva, ispirata con grazia sia alle porcellane estremo-orientali sia a modelli di stampe esotiche, che in Italia alimentavano la “cineseria” nella arti applicate. Tuttavia “il giardino” a Faenza include nel suo repertorio anche motivi tipicamente occidentali come il tronco di colonna e il vaso ad anfora colmo di “fiori tedeschi”, di matrice classica inserito in un paesaggio ideale che lascia campo a mazzetti di fiori e insetti tipici del vasellame a gran fuoco, prodotto soprattutto dalla Fabbrica Ferniani.

Cronologicamente il “giardino” si concentra nella seconda metà del ‘700, anche se esso è già presente nel repertorio del “Pittore del 1740”, anonimo maestro che nella sua inconfondibile maniera lo arricchisce di deliziose scenette campestri in cui figurano, appena abbozzati solo col colore, animali domestici e contadini.

Tra le fogge dei vasellami decorati a “giardino” domina il piatto apodo, a tesa sagomata o liscia. Seguono i vassoi ovali e con bordo sagomato, la coppa baccellata e l’alzata (o presentatoio); sono inoltre documentati vistosi vassoi stragrandi, sui quali, nonostante le dimensioni, non viene a mancare l’equilibrio compositivo e la vivace freschezza proprie della riproduzione di un ambiente naturalmente piacevole quale è il giardino. Tre le forme chiuse si documentano caffettiere slanciate e con coperchio a cuffia, chicchere con piattino, teiere con corpo basso e manico a voluta, zuppiere con coperchio “a testuggine”, zuccheriere, salsiere a barchetta, qualche raro “bourdaloue” e vasi da farmacia.

Del favore incontrato con questa tematica così gaia e arcadica, dove il mazzo di fiori sembra precedere il cosiddetto motivo “a fiorazzo”, sono testimonianza molte opere in raccolte pubbliche e private.