Stemma: Braccio armato di stocco con punta in alto

Territorio: Fra il lato nord della Ravegnana, corso Garibaldi, corso Mazzini e via Oberdan-Emilia Ponente

Sede: Via Campidori, 28

Capo Rione: Gianluca Maiardi

Sito: www.rionerossofaenza.it

E-Mail: rionerosso@rionerosso.it

Gianluca Maiardi

Lo stemma del Rione Rosso, con il suo colore acceso e lo stocco rinascimentale, richiama fin dal principio la natura combattiva di questo Rione, da sempre votato allo scontro e alla vittoria. Non è un caso quindi che il Rosso sia il Rione di Porta Imolese, il punto d’accesso alla città che più ha visto scontri e battaglie nel corso dei secoli: di origine medievale, venne ristrutturata nel 1678, ma circa un secolo dopo fu protagonista della Battaglia del Senio, quando i francesi invasero la città (1793). Nel 1944 i tedeschi in ritirata minarono la Porta per rallentare l’avanzata dell’esercito alleato, motivo per cui ad oggi si sono salvate solo le mura su via Tolosano. Una delle rappresentazioni dello stemma rionale presenta anche una banda superiore a scacchiera blu e bianca, un richiamo alla casata degli Accarisi, irriducibili avversari dei Manfredi di parte ghibellina che avevano il proprio palazzo in questo Rione.

Ricca di storia è anche la sede rionale, che anticamente ospitava il Convento delle Suore di Santa Chiara, dopo l’Unità d’Italia trasformato in ospedale militare ed andato quasi completamente distrutto durante l’ultimo conflitto mondiale. Ma il vero punto di forza della sede rionale è il sotterraneo, denominato “Baiocco” dal nome di una antica moneta locale, adibito oggi a sale polivalenti atte ad ospitare mostre, convegni, spettacoli e cene rinascimentali. All’interno del complesso troviamo inoltre i locali del Circolo ricreativo e l’area cortilizia, con l’antica torre dove un tempo veniva essiccata la seta. Al piano superiore vi sono le “Sale nobili” dove sono esposti i costumi che, in occasione del Palio, vengono usati per la vestizione dei personaggi che compongono la passeggiata storica, nella quale vi sono ottanta figuranti, fra i quali spiccano i rappresentanti delle cinque casate nobili del Rione (oltre agli Accarisi, i Pasi, i Rogati e gli Ubaldini), la scena di caccia formata dal porta levrieri e dal falconiere, i cavalli da parata montati da portagonfalone, Dama e Cavaliere, ed i due capi degli armati che vestono maglie di ferro.
Da non dimenticare l’impegno del Gruppo Musici e Sbandieratori che, oltre alle contese interne, vengono chiamati in vari paesi d’Europa, essendo riconosciuti vincitori di vari titoli nazionali e mondiali nei campionati organizzati dalla FISB (Federazione Italiana Sbandieratori).