Motivo “Fiore di Patata”

Nella maiolica di Faenza, specie nel periodo della fabbrica Ferniani, nella prima metà del ‘700, tra le tematiche di gusto rococò, si attesta il “fiore di patata”, detto nelle fonti dell’epoca “pavonazzetto”.

Il motivo si costituisce di una composizione floreale sviluppata attorno ad uno stelo centrale sinuoso dal quale si aprono altri sottili steli con piccole foglie e corolle.

La sua denominazione è suggerita dalla calda tinta monocroma violetta (“pavonazzetto”), delicatamente rosata, ottenuta col magnese diluito, che la contraddistingue.

Le fogge dei vasellami din questa raffinata tipologia decorativa comprendono “forme aperte” piatti sempre apodi, sia di diametro standard da commensale sia di diametro più ampio da portata, vassoi da zuppiera e imponenti vassoi da pompea, capienti catini e robuste coppe a costiolatura, guantiere beccellate, ecc.) e forme “chiuse” (caffettiere e teiere, zuppiere ovali con coperchio, salsiere a barchetta, zuccheriere ovali e a volte saldate per mezzo dello smalto ad un vassoietto, per questo dette “sul piatto”, ed anche, ma percentualmente in produzione limitata, vasi ad urna, a prevalente destinazione farmaceutica.

Non manca infine nel “pavonazzetto” faentino anche la non meno raffinata versione detta nelle carte settecenthe “a blò”, cioè con il “fiore di patata” dipinto in monocromia blu che, oltre alle fogge adottate per la canonica versione violetta, può comprebdere l’acetoliera e anche la più rara scatola da tè.

Dal vol. La Fabbrica Ferniani ceramiche faentine dal barocco all’eclettismo, a cura di Carmen Ravanelli Guidotti, Pizzi Silvana Editoriale, Milano 2009