Domenica 4 giugno si sfideranno in piazza musici e sbandieratori under 15 e under 21, in previsione del vero e proprio torneo interno che accenderà Faenza, tra squilli di chiarine, rullate di tamburi e volteggi di bandiere, sabato 17 e domenica 18 giugno. Ma come si giudicano queste gare? Per capirlo abbiamo intervistato Nicola Solaroli, ex sbandieratore e giudice Fisb (Federazione Italiana Antichi Giuochi e Sports della Bandiera).

Nicola Solaroli, da quanto tempo sei giudice Fibs?
Ho iniziato a fare il giudice nel 2007, ma ero tesserato dal 2001 come atleta.

Com’è stato il passaggio da atleta a giudice?
È stato un passaggio strano: ho smesso di sbandierare e solo successivamente sono diventato giudice, mentre molti giudici oggi sono anche atleti. Questo doppio ruolo serve molto agli atleti: dalla parte del palco ci si rende realmente conto di quanto sia difficile avere una visione di insieme anche del proprio esercizio. A Faenza però è molto più facile interpretare i movimenti degli atleti, visto l’alto livello della competizione e la bravura dei nostri ragazzi.

Quali sono i requisiti di un giudice?
Bisogna innanzitutto avere 21 anni. Tutti i giudici che hanno acquisito il titolo devono annualmente fare degli esami di aggiornamento e, a seconda del punteggio, ottengono delle abilitazioni, dalla A, categoria massima che dà la possibilità di giudicare le gare interne e i campionati, alla D. Altri requisiti fondamentali sono l’onestà e la riservatezza: non possiamo parlare o confrontarci alla fine di un numero, né con i colleghi né con gli atleti. Bisogna anche dare minimo sei disponibilità all’anno, cosa non semplice per tutti, per questo è permesso un anno “sabbatico” per non perdere i requisiti.

Come si prepara una gara?
L’allenamento deve essere autonomo e si suddivide in due passaggi: studio del regolamento e esercizi. Questo secondo caso prevede visionare video a casa e provare a giudicare da soli.

Di recente ti è capitato di giudicare qualche gara?
Sì, praticamente una gara a settimana negli ultimi due mesi: il Bianello a Quattro Castella, il Pino Nero, organizzato dal Rione di Nero, Asti, alcuni tornei a Ferrara, il trofeo “ Le Maioliche” del Rione Verde e il Pellegrino, storico torneo del Rione Rosso.

Ti è capitato di giudicare rioni faentini? Come ti sono parsi?
A Faenza il livello è altissimo, sia come gruppo musici che sbandieratori. Poche altre città possono competere. Non è ancora facile fare dei pronostici perché non tutti i gruppi si sono esibiti in gare, ma a livello italiano possiamo strappare delle soddisfazioni, visti i punteggi.

La gara più bella a cui hai partecipato in qualità di giudice?
I campionati italiani, dove si sfidano, il sabato sera, i migliori d’Italia nel singolo e nella Grande Squadra. Un vero spettacolo.

Nicola, faresti un augurio ai ragazzi che si sfideranno questo weekend?
Divertitevi: la gara è un momento di gioia oltre che di competizione. Concentratevi su questo, le soddisfazioni non tarderanno ad arrivare.

A cura di Chiara Cenni

Foto: Franco Poletti