Li vediamo sfilare in tutte le manifestazioni legate al Niballo, con il bastone stretto in mano che li caratterizza. Che siano figuranti particolari lo capiamo dal fatto che non sono inquadrati all’interno del corteo ma si muovono liberamente e a volte si avvicinano agli altri figuranti per parlare loro. E se normalmente chi è in costume non interagisce con il pubblico in borghese, nei momenti in cui la folla è maggiore eccoli arrivare a chiedere di spostarsi: sono i rotellini, figure fondamentali del corteo, presenti sia tra le file dei rioni che del Gruppo Municipale, la cui presenza è sempre obbligatoria.

Ma chi sono? E cosa fanno?

Il Regolamento Organizzativo recita:

Art. 2.3. – In considerazione dell’incarico svolto, i Rotellini rionali e del Gruppo Municipale, dovranno essere scelti tra i figuranti più anziani con esperienza di vita rionale al fine di disporre della necessaria autorità a condurre la Comparsa e mantenere l’ordine.

Art. 32.3. – I compiti di scorta e coordinamento delle comparse è svolto dai Rotellini Rionali in collaborazione con i Rotellini Municipali e la direzione del Maestro di Campo.

Ecco una prima risposta: sono figure esperte di Palio che assistono i figuranti e mantengono l’ordine durante le manifestazioni. Alla Donazione dei ceri, per esempio, un rotellino municipale segue i gonfaloni e le loro scorte, un altro gli sbandieratori e i musici, un altro ancora assiste i portacero. Allo stadio invece ricevono gli scudi vinti dai propri cavalieri e li portano alle tribunette dei figuranti, dove saranno poi appesi a segnare la classifica della giostra.

Il loro compito non si esaurisce qui….

I rotellini municipali hanno anche l’autorità di coordinare anche i figuranti rionali e di nuovo prendiamo a esempio la donazione dei ceri, ma lo stesso accade alla Nott’ de Bisò, dove quelli rionali sono assenti. Nell’art. 33.3 si nota che è compito del rotellino municipale riportare eventuali irregolarità al Maestro di Campo ed è da qui che nasce il detto che dice: “i rotellini municipali sono quelli delle multe”, dato che molte delle sanzioni che vengono fatte ogni anno ai rioni riguardo i comportamenti scorretti o infrazioni al regolamento, sono segnalate da quelli municipali. Ma attenzione, al di là del detto, la sanzione vera e propria è l’ultimo passo di un percorso silenzioso e invisibile al pubblico che cerca di riportare l’ordine.

Il primo compito dei rotellini, infatti, è quello di risolvere le situazioni e i problemi che insorgono durante le

Rotellino del Rione Giallo

manifestazioni ed è proprio per questo che devono essere persone esperte e autorevoli, oltre che conoscere bene il regolamento. Solo nel caso risulti impossibile risolvere il problema (per esempio un figurante che continua a commettere la stessa infrazione nonostante i richiami), il rotellino segnala l’accaduto al Maestro di Campo che unisce tutte le segnalazioni a quelle che lui stesso e il Podestà della Giostra propongono e le consegna al Giudice Disciplinare del Niballo (il Segretario Comunale), che deciderà se convalidarle o meno. Da notare fra l’altro che i rotellini municipali, così come il Maestro di Campo e il Podestà della Giostra, si limitano a segnalare le infrazioni al regolamento, ma non hanno il compito effettivo di assegnare le sanzioni.

 

La storicità di questa figura

Questa “struttura organizzativa”, così come la figura e il nome “rotellino”, è stata ispirata dal Palio di Siena, dove compaiono i “Rotellini di Palazzo” agli ordini del Maestro di Campo. A livello storico invece, possiamo pensare ai rotellini come a dei “piazzari”: personale comunale che all’epoca dei comuni e delle signorie faceva da messo per il tribunale e in alcuni casi leggeva anche i bandi. In pratica erano gli antenati degli odierni pubblici ufficiali, una sorta di vigili urbani. Durante le manifestazioni, il servizio di sicurezza, le forze dell’ordine e gli organi di soccorso si coordinano con i figuranti tramite il Maestro di Campo e i rotellini, che diventano quindi il collegamento diretto tra il corteo e l’organizzazione.

Negli ultimi anni, queste figure maschili sono state affiancate dalle vivandiere. Se in un primo momento la figura della vivandiera è stata utilizzata come semplice supporto ai figuranti per il bere o accompagnare i bambini più piccoli (specie durante la sera della Bigorda), nel giro di pochi anni queste ultime hanno acquisito responsabilità e sono diventate una vera e propria versione femminile dei rotellini. La prossima volta che vedrete passare un rotellino o una vivandiera state attenti, potrebbe capitarvi di vederlo in azione!

di Nicola Solaroli