Cosa resta di questo 2021 ancora in pandemia e ancora senza la tradizionale Nott de Bisò che da sempre il 5 gennaio chiude simbolicamente l’anno del Niballo Palio di Faenza? Ripercorrendo le varie tappe che ci portano dallo scorso gennaio ad oggi, è stato un anno dettato da incertezze ma anche da tanta determinazione, quella che ha reso possibile la realizzazione delle manifestazioni del Niballo a luglio e a settembre anche se in forma diversa e ridotta e nel rispetto della normativa anticovid. Un anno di attese e speranze rispetto al 2020 ma non ancora di ritorno a quella vita sociale e a quella condivisione che da sempre caratterizzano le manifestazioni del Niballo. “In questo periodo di pandemia credo che il mondo del Palio di Faenza , i cinque Rioni di Faenza – spiega Benedetta Diamanti, dirigente comunale del Palio e coordinatore delle manifestazioni – hanno dimostrato una capacità di resistenza e di reazione, di resilienza si dice oggi, non comune. In realtà direi proprio di forza interiore, un senso di forza non comune con cui hanno saputo reagire ai tempi duri che abbiamo attraversato e che stiamo tutt’ora attraversando, una forza che viene da dentro: 60 anni di palio sono il tessuto della città, sono un collante formidabile tra i cittadini, un pezzo di storia, sono coesione sociale, sono legami affettivi, sono elementi forti, un sentimento che è diventato radici”.
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Faenza è una città che non ha rinunciato a fare il Palio non appena è stato possibile, che non ha rinunciato a fare le gare degli alfieri bandieranti non appena possibile e seppure tra mille difficoltà, una città che ora per ben due volte deve rinunciare a quella sua festa così tradizionale della Nott de Bisò, eppure che di nuovo reagisce in misura davvero significativa. “Questo è il tempo in cui si parla di Palio nel momento dell’anno in cui il Palio è più lontano, e comunque è un momento importante e forte, questo riunirsi intorno al fuoco, intorno a qualcosa di caldo, intorno al vino e al buon cibo romagnolo, quelle cose che per noi fanno veramente casa. Anche quest’anno si dovrà rinunciare a quella notte che è la casa del Palio nel cuore dell’inverno – prosegue Benedetta Diamanti – eppure, anche questa volta, i Rioni hanno reagito, in positivo. I Rioni non vi hanno rinunciato del tutto e anzi credo sia veramente ammirevole il modo in cui, alla notizia del rinvio della Nott de Bisò, ogni Rione si è messo al lavoro preparando un menù da asporto diverso e allettante”.
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Scorrendo le locandine delle cinque offerte rionali è evidente la passione e l’entusiasmo che ogni Rione ha deciso di mettere in queste proposte, ognuno con le sue caratteristiche nel rispetto delle diversità che ci sono tra un Rione e l’altro, nel cercare di far vivere comunque questa tradizione. “La pandemia è stata una grande prova dalla quale il mondo del Palio sta uscendo confermato come valore di questa città: ha saputo dare assistenza, aiuto, collaborazione quando è stato il momento di fare anche solo le consegne dei libri o dei medicinali, ha saputo dare vivacità quando si è potuto, non appena si è potuto riprendere con le attività. Ha saputo fare un Palio pur tra mille difficoltà e questo non lo hanno fatto tutti, nelle città di palio. Ed oggi, davanti all’ennesimo stop, al rinvio della Nott de Bisò, di nuovo sta reagendo bene, offrendo comunque ai cittadini di Faenza la possibilità di portare nelle loro case almeno un poco di quello che è lo spirito della Nott de Bisò – spiega il dirigente. Quindi direi che tutto ciò che si può dire è che il mondo del Palio è una grande ricchezza di questa città, è un mondo che resiste e che sa affrontare le difficoltà anche le più impegnative e anche con una straordinaria capacità di reazione positiva”.
La prova di questo per esempio è data dall’entusiasmo di queste iniziative di cuore che il mondo del Palio sa inventare, come ad esempio quella che si verificherà nella giornata del 5 gennaio: i cinque Rioni infatti hanno deciso di offrire il loro cibo tipico della Nott de Bisò e il loro vino, ovviamente in versione asporto, a tutti gli operatori in servizio al centro vaccinale di Faenza. Anche questo è un segnale di come il Palio sia parte della vita della città , vicino a chi lavora per il bene della città, e guardando tutti insieme con speranza al futuro.
Trovate qui – – > Nott de bisò home edition le offerte gastronomiche di asporto dei Rioni. Vi diamo appuntamento a mezzanotte sui canali Fb e Instagram ufficiali del Palio per un “rogo virtuale” da condividere insieme.