Nato in Argentina, ma con Faenza nel cuore. Angel Gustavo Nediani è uno dei tanti “faentini nel mondo”, avendo antenati provenienti proprio dalla città manfreda. Il bisnonno faentino, Ercole Nediani, emigrò in Argentina attorno al 1890. I motivi sono gli stessi che hanno spinto all’epoca centinaia di migliaia di altri italiani: la ricerca di lavoro e fortuna in un altro continente, al di là dell’Atlantico. Venendo a conoscenza dell’origine della propria famiglia, Angel – pur nella distanza e aiutato anche dai social – ha iniziato a conoscere meglio la città di Faenza dove ha trovato amici e parenti, visitando la città in un viaggio con la propria famiglia nel 2016. L’amore per la storia della città, per gli eventi come il Palio del Niballo e per tutte le piccole e grandi tradizioni faentine hanno creato un fortissimo legame tra l’Italia e l’Argentina, capace di vincere la grande distanza. Angel segue costantemente tutto quanto avviene a Faenza e sogna di tornare a visitare quella che è un po’ la sua terra, e nonostante un oceano separi questi due mondi, mantiene contatti con tutti gli eventi e persone conosciuti in questi anni.
Il bisnonno di Angel arrivò in Argentina nel 1890 e divenne macellaio
«Ho iniziato a interessarmi di Faenza – spiega Angel – durante le pratiche per l’ottenimento della cittadinanza italiana. Al di là degli aspetti burocratici, ho potuto conoscere meglio la storia della mia famiglia e con Faenza è stato poi amore a prima vista, nonostante sia molto lontano dalla terra del mio bisnonno». Arrivato in Argentina quando ancora il Novecento non era iniziato, Ercole capisce subito quale può essere una buona prospettiva di lavoro in quella terra dai grandi pascoli: la lavorazione della carne. Diventa infatti macellaio, uno dei tanti che renderà nel tempo famoso l’asado, il piatto tipico argentino fatto con carne cotta alla brace. Quello di Ercole non è un soggiorno passeggero, come fu per esempio quello che ebbe il poeta marradese Dino Campana qualche anno più tardi. In seguito sposa un’argentina, Juliana Perez, facendo di quella terra lontana una nuova casa. Da lei avrà otto figli e, con il passare delle generazioni, questa linea genealogica partita da Faenza arriva nella città di Santiago dell’Estero, dove attualmente Angel risiede con la propria famiglia e dove lavora come stenografo nei tribunali. Ma la passione per conoscere il proprio passato non lo ferma, e così per lui è iniziato un viaggio nel tempo e nello spazio che l’ha portato a visitare, nel 2016, la città del bisnonno. «Sono partito con la mia famiglia – spiega Angel – dovevamo cercare dei documenti su mio bisnonno, ma purtroppo molta di questa documentazione è andata distrutta durante la Seconda guerra mondiale». Il viaggio non è stato comunque inutile: Angel ha potuto conoscere personalmente tanti parenti che portano il suo stesso cognome e visitare luoghi visti finora solo attraverso fotografie.
“Il Palio del Niballo per me è un mondo meraviglioso”
Un sogno che diventa realtà: camminare lungo i loggiati di piazza del Popolo, sostare sotto l’ombra della torre dell’Orologio, per poi arrivare in uno dei luoghi prediletti dalla famiglia di Angel: Borgo Durbecco, uno dei cinque rioni della città che si contendono a giugno il famoso Palio del Niballo. «È il rione per cui tifo – afferma Angel – quando ho visitato Faenza ho provato davvero una forte emozione nel visitare la Chiesa della Commenda e Porta delle Chiavi, alcuni dei simboli del Borgo che avevo visto solo tramite fotografia». Del Niballo, Angel ama gli aspetti di rievocazione medievale e rinascimentale, «è un mondo meraviglioso – afferma – in Argentina non c’è questo senso della storia, non c’è questo vissuto medievale essendo un Paese con un passato solo recente. L’Argentina ha un’identità più malleabile, frutto di grande mescolanze». Siamo certi che Angel non mancherà anche quest’anno di seguire tutte le emozioni della giostra del Niballo tramite lo streaming disponibile sul sito www.paliodifaenza.it.
“Quello che mi ha colpito di più di Faenza è il modo di vivere la cultura”
Santiago dell’Estero e Faenza, due città molto diverse sotto tanti aspetti, come ha potuto cogliere Angel durante la sua visita in Italia. «Faenza è una bellissima città, i faentini con noi sono stati gentilissimi – commenta Angel – Mi ha molto colpito il modo di vivere la cultura: ogni paesaggio ti narra storie antiche di secoli, cosa che in Argentina non avviene. Mi piace in particolare la mescolanza di vecchio e nuovo nella città. Tra le cose che mi ha colpito di più c’è anche Palazzo Milzetti. Penso che a un turista offra tante possibilità». Angel non è riuscito a recuperare i documenti del bisnonno, ma ha fatto una scoperta forse ancora più sorprendente. Grazie alla segnalazione di alcuni parenti faentini, ha visitato l’eremo di Monte Paolo, santuario antoniano del forlivese, dove ha ritrovato lo stemma della propria famiglia “Nediani”, testimonianza tangibile della storia della propria famiglia.
Un faentino nel mondo
Lo sport come linguaggio per unire i continenti: partiamo proprio da qui per conoscere meglio la città dove vive Angel. Santiago del Estero è una città dell’Argentina settentrionale, capitale dell’omonima provincia. Gode di un clima caldo e secco, e in pratica non ha una stagione invernale. Angel ci racconta un po’ anche della sua città, e partiamo dal linguaggio universale dello sport: «Ci sono molte attrazioni sportive, è molto famoso l’autodromo internazionale, il golf, le terme». In questa città è nato anche il famoso calciatore Julio Ricardo Cruz, che ha fatto le fortune di Bologna e Inter. E qui si apre un capitolo spiacevole… quello dei Mondiali di calcio che non vedranno l’Italia tra le 32 squadre finaliste. «Non posso credere che l’Italia non si sia qualificata – afferma Angel, da buon appassionato di fùtbol come in tanti in Argentina, che però non è molto ottimista sull’esito finale per Messi e compagni – per quanto riguarda l’Argentina, siamo meno competitivi rispetto qualche anno fa. Vedremo cosa riuscirà a fare Messi quest’anno…». Per quanto riguarda le tradizioni della città, particolarmente sentita è quella del ballo, «si tratta di tradizioni e folklore diverse da quelli italiani».
Uno sguardo al passato e uno al futuro: dopo aver conosciuto la storia degli antenati di Angel, vediamo ora come proseguirà la vita di questa famiglia di “faentini nel mondo”. Angel è sposato da 27 anni con Mirta, dalla quale ha avuto due figlie, Antonella e Giannina. Un futuro che rimane ancora fortemente intrecciato con Faenza, sia nel cuore e sia nei progetti. «Mi piacerebbe andare a studiare in Italia – spiega Antonella, che studia giurisprudenza – ho conosciuto diversi faentini che mi hanno aiutato con l’apprendimento dell’italiano e mi piacerebbe, perché no, vivere a Faenza un giorno. Trovo la città molto più bella e vivibile rispetto qui in Argentina». Cosa prevede invece il futuro per Angel? «Riabbracciare tutti i miei amici faentini sarebbe bellissimo».